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Blasi Andrea

Andrea Blasi, da tutti chiamato “Micio”, è stato un giocatore di basket estremamente popolare ed amato dai tifosi, pur non essendo tecnicamente un fuoricalsse, in quanto era uno splendido e simpaticissimo ragazzo, fisicamente “normale”, ma dalla grandissima determinazione.

Nato a Trieste nel 1965 era giunto poco dopo a Milano in seguito del trasferimento della propria famiglia. Tifosissimo di Jura, ha scelto di cominciare a giocare nel 1977 nel settore giovanile della Pallacanestro Milano, allenato da Romano Petitti e, per la sua bassa statura (poco più di 180 cm) pochi avrebbero scommesso su di lui.

Blasi dopo la crisi della Pallacanestro Milano targata 'Amaro 18 Isolabella, è passato alle giovanili dell'Olimpia dove ha ben figurato tanto da debuttare in serie A con la prima squadra nella stagione 1983/84, in cui ha segnato solo 2 punti in tutto il campionato.

Peterson ha ricordato che aveva avuto la percezione che il ragazzo sarebbe potuto diventare un giocatore di serie A allorché avendolo portato a Cantù per una amichevole, lo aveva buttato in campo ed aveva fatto un partitone contro Marzorati.

Micio giocava playmaker, aveva un ottimo controllo di palla che gli permetteva di vedere il gioco e servire assist, con un tiro mancino dalla distanza molto preciso. Era uno dei pochi giocatori del suo tempo a tentare più tiri da tre che da due. In difesa con il baricentro basso era bravo sul palleggiatore e contro le penetrazioni.

Andrea viene riconfermato per la stagione successiva in cui Peterson gli concede maggior minutaggio in campo, infatti Blasi segna 25 punti. E’ dura essere un panchinaro con davanti Mike D'Antoni che non sbaglia una partita, non si carica di falli e che raramente Peterson fa riposare in panchina.

L'Olimpia conquista lo scudetto e vince la Coppa Italia ma Micio si sente sacrificato e si trasferisce un anno a Verona (A2) dove trova il milanese Silvio Bertacchi come coach. Nella  squadra scaligera, segnando 210 punti in una stagione, si consacra giocatore di serie A.

Nel 1988 Luigi Bergamaschi lo vuole nell'Aresium (A2), dove si ferma due stagioni, disputate alla grande, soprattutto la seconda in cui non solo segna 296 punti ma recupera 104 palloni rispetto ai 52 persi e distribuisce 42 assist.

La Philips Olimpia del 1990/91 guidata dal coach D'Antoni si riprende Blasi e lo utilizza come primo cambio del play titolare Montecchi per due stagioni agonistiche. Blasi, quando chiamato in campo, fa il suo compito ed ottiene buone percentuali nel tiro da fuori e nei liberi: insomma un playmaker affidabile e non invadente, ideale come ottimo cambio per le grandi squadre. Lascia Milano dopo aver disputato con l'Olimpia 130 partite e segnato 192 punti.

Approda nel 1992 per un anno a Firenze, poi nel 1993 il salto a Bologna, sponda Fortitudo, diretto da Scariolo, dove Blasi è il ricambio prudente e riflessivo all’estroso e funambolico Fumagalli.

Blasi indossa per quattro anni la maglia Fortitudo, che vede l’escalation della società in ambizioni che “bruciano” allenatori e beniamini alla ricerca affannosa di un titolo che sfugge beffardamente (terzi nel '95, finale persa nel '96 con Milano e nel '97 con Treviso).

Lasciata Bologna approda nel 1997 a Pistoia (solo 10 gare) e nella stessa stagione si trasferisce al Banco di Sardegna Sassari (A2). Nel 1998/99 è alla Polti Cantù.

Nella stagione 1999/00 va alla Viola Reggio Calabria mentre nella stagione 2000/01 gioca nel Gira di Ozzano Bologna (in B1) e la stagione successiva è richiamato alla Viola Reggio Calabria.

Quando è tornato da avversario a Bologna, sponda Fortitudo, Blasi ha ricevuto sempre un premio, la sciarpa dalla Fossa.

Chiusa l’avventura al Gira, nell’estate 2001, Blasi rimane disoccupato e chiede ed ottiene di effettuare la preparazione con la Virtus. Il coach Messina e il vice Corsolini lo accolgono volentieri, ritenendo che uno come lui sia prezioso nella gestione del gruppo. A novembre Reggio Calabria lo richiama lasciando tutti contenti.

Nell’estate 2002, a 37 anni, Andrea aveva chiuso la parentesi “professionistica” ed era tornato a Crespellano (Bologna), dove aveva messo casa e si era impiegato nell’impresa del suocero pur continuando a giocare, per passione, in C2 con la maglia del Pontevecchio.

Poi all’alba del 29 ottobre 2002, al volante del furgone aziendale, è stato travolto in viale Carducci a Bologna da un’auto, sbucata ad alta velocità violando il semaforo rosso. Andrea muore sul colpo. La moglie aspettava la loro primogenita, Sophie, che sarebbe nata un mese dopo il suo funerale.

Il cordoglio del mondo del basket fu unanime ma quello dei tifosi Fortitudo addirittura enorme perché ritenuto “uno di  loro”, identificati nella sua tenace voglia di lottare e di crederci sempre fino all’ultimo secondo.

Il “soldo di cacio” Blasi che pochi pronosticavano giocatore di serie A, ha calcato la serie A per 17 stagioni con 9 squadre, ha disputato 495 partite e segnato 1893 punti, conquistato uno scudetto ed una Coppa Italia!

IMMAGINI ALLEGATE

Blasi con la formazione degli allievi della Xerox nella stagione 1977-78 con allenatori Petitti. Blasi in basso quarto da sinistra. 

Blasi con Bertacchi a Verona

Blasi con la maglia della Simac Milano nella stagione 1985/86

Blasi in maglia Aresium

Blasi in maglia Fortitudo nella stagione 1994/95

Blasi "fiero guerriero"