Società
1986-1987: un double e un triplete!
Nel 1986 l’Olimpia Milano ha adottato il nuovo marchio “Fiero il Guerriero”, che diventerà successivamente la mascotte della società. Nel frattempo Carrol, avendo risolto i problemi legali, è tornato nella NBA ed è stato sostituito da Cedric Henderson, giovane ala alta di 203 cm.
Dan Peterson, senza il doppio pivot, è ritornato al suo vecchio modulo di gioco utilizzando il quintetto base formato da D'Antoni, Premier, Schoene, Henderson e Meneghin. La Simac è arrivata prima nella regular season staccando di otto lunghezze la seconda. Nei play-off l'Olimpia ha compiuto una cavalcata trionfale eliminando nell’ordine: Fantoni Udine 2-0 (98-86, 119-106), Marr Rimini 2-0 (92-75, 101-82) e Berloni Torino 2-1 (91-94, 87-79, 89-82).
In finale la Simac ha avuto poi la meglio sulla Mobilgirgi Caserta 2 a 1 (116-98, 105-115, 93-84).
Il miglior realizzatore della squadra è stato Russ Schoene con 22.2 punti a partita., che viene giudicato anche il miglior straniero del campionato. L’Olimpia Milano nel 1986 ha vinto anche la Coppa Italia.
Formazione della Simac Olimpia Milano Campione d’Italia 1986: Cedric Henderson, Russ Schoene, Fausto Bargna, Renzo Bariviera, Andrea Blasi, Franco Boselli, Mike D'Antoni, Vittorio Gallinari, Mario Governa, Dino Meneghin, Riccardo Pittis, Roberto Premier. Allenatore: Dan Peterson.
Nel 1987 è deceduto improvvisamente il titolare della Simac ingegner Cavalli, e gli eredi non hanno rinnovato la sponsorizzazione. La famiglia Gabetti, grazie a Lello Morbelli, manager di Cantù, ha abbinato l’Olimpia al marchio Tracer, della Philips. Morbelli è diventato così il presidente/manager dell’Olimpia Milano, ma la proprietà è restata in mano alla famiglia Gabetti.
Dan Peterson e Cappellari hanno scelto come stranieri il giovane Ken Barlow, ala alta di 208 cm e il supercampione della NBA Bob McAdoo, considerato in U.S.A. sul viale del tramonto.
Bob, trentacinquenne ala alta di 206 cm, aveva già giocato tredici stagioni nei “pro” vincendo due “anelli”, e ricevendo nel 1975 l'NBA Most Valuable Player Award, premio conferito dalla National Basketball Association al miglior giocatore della regular season.
I soliti critici hanno storto il naso vedendo le date di nascita di Dino e Bob, ma le carte di identità non entrano in campo. I due campioni, anche se stagionati, avendo innato il culto della vittoria, hanno fanno la diferenza soprattutto nelle partite punto a punto.
L'Olimpia ha stentato nella regular season perché Bob doveva togliersi di dosso un po’ di ruggine ed ambientarsi. La Tracer ha fatto le prove generali ed in marzo ha vinto la Coppa Italia sconfiggendo la Scavolini 95-93. Nei play-off la Tracer ha eliminato la Scavolini 2-1 e la Divarese 2-0.
L’Olimpia Milano è avanzata anche in Coppa dei Campioni e ai primi di aprile, battendo in finale il Maccabi Te Aviv 71-69, dopo 21 anni è tornata ad essere leader in Europa.
La Tracer poi ha disputato la finale del campionato che per la prima volta si è giocata al meglio delle cinque partite. Una squadra appagata per aver già vinto due coppe avrebbe potuto mollare, ma i suoi purosangue hanno rifilano un secco 3-0 alla Mobilgirgi Caserta e hanno completano il “grande slam”.
Il quintto base più utilizzato da Peterson era composto da D'Antoni, Premier, Barlow, Mcadoo, Meneghin.
Bob McAdoo è risultato alla fine il mglior marcatore della squadra con una media di 26 punti a partita.
Formazione della Tracer Olimpia Milano campione d’Italia 1987: Ken Barlow, Bob McAdoo, Fabrizio Ambrassa, Fausto Bargna, Franco Boselli, Mike D'Antoni, Vittorio Gallinari, Mario Governa, Michele Guardascione, Dino Meneghin, Riccardo Pittis, Roberto Premier. Allenatore: Dan Peterson.