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Portaluppi Flavio

Nato a Milano il 2 marzo 1971, Flavio Portaluppi detto 'Lupo' (guardia - e play all'occorrenza - di 188 cm) è stato un tiratore tra i più micidiali di sempre nella storia del basket meneghino.

Ha dedicato quasi tutta la sua vita cestistica all'Olimpia Milano sia da giocatore, che da capitano e infine da manager con incarichi e responsabilità sempre più importanti.

Emblema della scuola Olimpia degli anni '80, con gli insegnamenti di coach Marco Crespi e Guido Saibene, conquistò ben tre titoli nazionali giovanili (ragazzi, allievi, cadetti) l'ultimo nel 1988 ed entrò nelle Selezioni Nazionali; dopo l'oro agli Europei Juniores 1990 (15 punti di media) e l'argento ai successivi Mondiali di Edmonton assieme a De Pol, Abbio, Frosini e Moretti si congedò dalla Nazionale u22 con l'oro agli Europei 1992 in Grecia, battendo 65-63 proprio i padroni di casa.

Dopo qualche apparizione nella massima serie, a 19 anni cambiò maglia ma non palazzetto. Flavio fu dato in prestito alla Teorema Arese di coach Bergamaschi intenta a scalare le graduatorie in Serie A2. Al Palalido le sue triple diventano un appuntamento atteso e soddisfatto: saranno 100 (su 211 tentativi) nel 1990/91 e 125 su 303 nel secondo con un terrificante high il 2 aprile 1992 al Primo Carnera di Udine nell'ultima di stagione regolare: "Lupo" mise a segno ben 45 punti in 44 minuti, con 10/15 da tre punti, 6/9 da due e 3/3 ai liberi.

Al termine del biennio in A2, il suo ritorno in Olimpia è fortemente caldeggiato da coach Mike D'Antoni e, come cambio di Antonello Riva a quasi dieci punti di media/partita, contribuisce alla conquista della Coppa Korac e al secondo posto della Philips in stagione regolare, anche se poi il campionato finì prematuramente ai playoff per mano della Scavolini Pesaro.

Con l'avvento della Stefanel, Portaluppi divenne una pedina importante nello scacchiere di coach Tanjevic, che gli affidò il compito di integrare nel campionato la stella Rolando Blackman; a suon di triple (64/124 alla fine) si guadagnò una menzione d'onore sia nella vittoria della Coppa Italia 1996 che nella conquista del 25simo Scudetto dell'Olimpia, segnando anche 13 punti nella gara-4 contro la Teamsystem Bologna. 

Nelle sei stagioni successive, targate Sony e Adecco, il cecchino milanese non aggiunse altri trofei alla sua bacheca. Il suo apporto era però una garanzia e raggiunse il suo apice individuale con una partita da 32 punti (la quinta di andata del campionato 97/98) contro Cantù, in cui mise a bersaglio tutti e sei i suoi tentativi da tre punti.

La stagione 2001/02, conclusa con la salvezza all'ultima di campionato, con in panchina il suo maestro Guido Saibene, sancì la fine della sua esperienza in campo con l'Olimpia Milano. Per lui 349 partite in dieci anni (più 8 da juniores) con percentuali sempre superiori all'85% in lunetta (anche il 91,2% nel 1998/99) e con quasi il 45% da tre punti.

La carriera da trentenne proseguì, con ulteriori successi, nelle serie minori: prima il triennio a Castelletto Ticino in cui conquistò ben due promozioni in Legadue segnando 1.556 punti in 88 partite, poi il trasferimento a Soresina per la terza vittoria consecutiva nella B d'Eccellenza nel 2005/06 con la guida di coach Andrea Trinchieri.

Soresina si installò subito ai vertici della Legadue, in una squadra a decisa trazione anteriore con Portaluppi e Keith Langford a bruciare le retine altrui; in quella stagione, Portaluppi chiuse ai primi posti sia nella classifica dei tiratori da tre (con 72/172 ossia il 41,9%) che in quella dei tiri liberi (66/76, 86,8%).

Dopo un 2006/07 a 12 punti a partita, con coach Cioppi tornò ad essere un'arma tattica proveniente dalla panchina, accumulando comunque quasi venti minuti e 7.5 punti di media. 

Alla fine del 2007/08, Flavio decise di appendere le scarpette al chiodo ma di restare nel mondo cestistico assumendo incarichi dirigenziali; il battesimo fu felice perchè nella stagione successiva come team manager, Soresina vinse il Campionato di Legadue, battendo in finale Sassari, e conquistò l'accesso alla Serie A.

Con questo traguardo si meritò il ritorno all'Armani Jeans, ma nel 2010 un rimpasto societario lo portò ad accettare di nuovo il posto di team manager a Cremona. Dopo due stagioni, il presidente Livio Proli lo rivolle all'Olimpia, affidandogli prima il compito di manager e poi addirittura il titolo di Presidente, nel 2014/15.

Con la Nazionale Maggiore, Portaluppi ha avuto solo una breve apparizione nel gruppo di lavoro che coach Ettore Messina ha allestito in vista degli Europei del 1997 a Barcellona. L'esordio di Lupo è avvenuto il 30 gennaio 1997 a Treviglio nel 65-53 contro la Repubblica Ceca (9 punti); a maggio poi le ultime due gare amichevoli disputate in Spagna (12 punti ciascuna), e il taglio dalla squadra che poi avrebbe vinto l'argento.

Fu dirottato verso la Nazionale Sperimentale sotto coach Attilio Caja, che vinse l'argento ai Giochi del Mediterraneo 1997 di Bari, perdendo 72-82 la finale contro la Spagna. In precedenza aveva raccolto importanti successi anche con la Nazionale Militare, con l'argento ai Mondiali di Pechino '92 e l'oro nella successiva edizione di Treviso '93.

IMMAGINI ALLEGATE

Flavio Portaluppi

Flavio Portaluppi al tiro in maglia Olimpia

Portaluppi nella sua tipica azione di attacco in palleggio

Flavio Portaluppi in una perfetta esecuzione di un tiro in sospensione al Forum di Milano nella stagione 1996/97.