Racconti


Mi presento, sono la mitica numero 7 bianca del Simmenthal

Ciao! Sono la "7 bianca" del glorioso Simmenthal, ho dormito per quarantacinque anni in un borsone dimenticato da quell'antipatico del mio ultimo possessore, insieme ad altre magliette che non conoscevo e che se la tiravano perche erano "azzurre". 

A proposito ho una gemella rossa anche lei altezzosa, non l'ho mai potuta soffrire. Infatti ho sempre detto: o lei o io. La "rossa" dice di essere la prima, ma in realtà siamo nate insieme, figlie della "7 Borletti" che ha conquistato ben nove scudetti ed è stata indossata per intenderci dal miglior giocatore italiano della sua epoca, Sergio Stefanini.

I trofei che ha vinto la rossa li ho vinti anche io, lei è stata maggiormente fotografata solo perchè era vanitosa e si accompagnava meglio alle scarpette!

Bene, sono stata svegliata dal mio torpore per una foto e giusto il tempo per raccontarvi la mia storia, poi credo che il mio possessore mi riporrà nel borsone per molti altri anni, insieme alle altre maglie.

Ho avuto una carriera molto fortunata, sono stata assegnata a Gianfranco Pieri, gran signore sia sul parquet sia fuori, prima che super campione. Mi hanno cucito lo scudetto tricolore sulla sinistra molte volte, mi pungevano ma  ho sentito più dolore quando a fine stagione alcune volte me lo hanno tolto.

Tante vittorie, tanti applausi, tante celebrazioni, tante foto, soprattutto dal 1964 quando Pieri è diventato il capitano della squadra. Nel 1966 mia sorella ed io abbiamo conquistato la mitica Coppa dei Campioni, prima squadra italiana a realizzare questo sogno. La dea bendata poi si è girata da un'altra parte.

La stagione successiva non abbiamo vinto nulla e a fine stagione Gianfranco Pieri ha lasciato il Simmenthal dopo aver conquistato nove scudetti e appunto una Coppa dei Campioni.

Bogoncelli e Rubini avrebbero potuto farmi chiudere la carriera insieme al capitano, invece no. L'anno successivo mi hanno dato ad un "bauscia" di periferia che per prima cosa mi ha staccato lo scudetto e poi fatto accorciare le spalline perchè non aveva le spalle ed il torace di Pieri. Noi "sorelle", che eravamo abituate a farci vedere in tutte le partite che gustavamo stando in campo, l'ultima stagione prima del nostro pensionamento, invece, ci dovevamo accontentare di ascoltarle sotto la giacca della tuta stando in panchina, anno horribilis!!!

Come mi trovate? Sembro nuova! Grazie al "dutur" ovvero il massaggiatore Angelo Cattaneo che appena finita la partita raccoglieva tutte le maglie da gioco, le faceva amorevolmente lavare e stirare, per essere distribuite in perfetto ordine la partita successiva. Non ho neanche una smagliatura nè una scucitura nè ho stinto il colore.

Ho appena saputo che due nostre più giovani cuginette, la "8" e la "18" sono state ritirate in un ospizio, altre sono finite in esposizione magari esposte alla polvere e alle mani sporche dei visitatori.

Cosa vuole fare ora questo matto? Pensa di potermi ancora indossare dopo 45 anni! Fai piano, mi sento tutta allargare. Ma no, basta. Allo specchio sembro un vestito "premaman". Meno male che torna a ripormi, l'ho scampata bella. Arrivederci a tutti.

Racconto inviato e quindi riservato per il Museodelbasket-milano.it.

IMMAGINI ALLEGATE

Ma maglia n.7 del Simmenthal

Pieri con la maglia n.7 campione d'Italia con Rubini 

Pieri in maglia bianca

La maglia n.7 rossa del Simmenthal Campione d'Italia