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La disfatta di Masnago

Masnago 27 Aprile1969, ultima giornata di campionato, in campo entrano due squadre che sono in testa a pari punti in classifica, l'Ignis Varese padrona di casa sostenuta da tutto il pubblico e il Simmenthal fischiatissimo.

Nel campionato precedente avevano entrambe deluso arrivando al quarto posto i milanesi ed al quinto i varesini, preceduti dall' Oransoda Cantù, l'ignis Sud e la Candy Bologna; per tale motivo i rispettivi allenatori, Nico Messina e Cesare Rubini, avevano deciso di fare un profondo rinnovamento del parco giocatori.

L'ignis aveva ceduto Bovone, Bufalini, Piero Gergati, Bisson, Sullivan e Melilla che erano stati sostituiti da Raga, Paschini, Ovi, Consonni e Malagoli. Il Simmenthal aveva visto partire Pieri, Giandomenico Ongaro e Raymond rimpiazzati da Tillman, Papetti e Gaggiotti.

All'inizio del campionato, i giornalisti specializzati avevano giudicato che entrambe le squadre si fossero indebolite e pertanto nessuno degli addetti ai lavori avrebbe puntato un soldo che lo scudetto si sarebbe aggiudicato sul filo di lana in una volata tra queste due formazioni. Sotto canestro l'Ignis poteva contare su un atletico Meneghin, responsabilizzato dalla partenza di Bovone, ma ancora inesperto e su Flaborea, capitan uncino, giocatore tecnico ed intelligente ma poco dotato di statura ed elevazione. Il Simmenthal aveva puntato su Masini, poco portato a giocare spalle a canestro ma invece dotato di un ottimo tiro dall'angolo e su Tillman, 194 cm di caucciù, ottimo rimbalzista e buon tiratore ma che non era un vero centro, semmai un numero quattro. In cabina di regia gli "ignessini" Ossola, Villetti e Rusconi difettavano nel tiro da fuori ma erano più manovrieri e migliori difensori di Iellini, Fantin e di Riminucci con un ginocchio ormai logoro. Come esterni Varese aveva Raga, Paschini e Ovi erano sicuramente più forti ed esperti dei giovani simmenthalini Brumatti e Cerioni.

L'Ignis, che poteva contare sul fattore campo, era squadra più quadrata e forte in difesa mentre il Simmenthal più portata al gioco di attacco in velocità. Il presidente Bogoncelli ci credeva, infatti aveva portato le “scarpette rosse” in ritiro nell'Hotel Villa d'Este di Cernobbio concordando con il capitano Riminucci, un superpremio da dividersi tra tutti i giocatori.

I giovani panchinari sognavano già quale auto utilitaria comprare!!!

Fischio d' inizio e tra un frastuono assordante comincia la partita, ma al quarto minuto di gioco una doccia gelata piomba sulla squadra milanese. Masini si infortuna alla caviglia e viene trasportato fuori campo. E' out. La sfortuna ha fatto emergere i grossi limiti della squadra di Milano, costruita male e con una grossa lacuna nel gioco difensivo. L'unico centro di ruolo era restato il diciassettene Ferracini che a Rubini non poteva dare nessun affidamento: infatti è stato utilizzato soltanto due minuti nel corso dell'incontro.

Per arginare lo strapotere fisico degli avversari il “Principe” aveva due soluzioni: difendere a zona e sperare in una scarsa giornata di tiro di Raga poiché Ossola, Rusconi, Meneghin e Villetti non erano temuti tiratori o pressare a tutto campo per stancare Flaborea e Meneghin.

Rubini, che per una sua filosofia non ha mai difeso a zona, non ritendo che responsalizzasse i giocatori, la zona non l'aveva neanche mai provata in allenamento. Pertanto sceglie l'assalto alla baionetta contro la potente artiglieria avversaria. Ossola e Rusconi, grandi palleggiatori, non osavano sperare di meglio che essere pressati tutto campo, da Iellini e Fantin. Aldo e Dodo, senza perdere un pallone arrivavano in attacco e servivano Flaborea o Meneghin sotto canestro curati da Tillman e Cerioni.

La partita avrebbe potuto essere più equilibrata se almeno i tiratori Brumatti e Cerioni fossero stati in vena: invece entrambi hanno riportato solo il 25% al tiro, rispettivamente 3/12 e 2/8. Flaborea è stato invece il migliore in campo con 9 centri su 9 tiri e Meneghin solitamente falloso contro i pivot avversari, ha commesso solo due falli ed ha spadroneggiato sotto canestro.

La partita è stata una disfatta completa per il Simmenthal e una passerella trionfante davanti al proprio pubblico festante per l'Ignis.

Onore ai vincitori che molto probabilmente si sarebbero imposti ugualmente mentre i giovani del Simmenthal hanno viaggiato un altro anno con i mezzi pubblici.

Ignis 98: Rusconi 8, Flaborea 21, Paschini 7, Consonni 1, Ovi 6, Ossola 8, Meneghin 16, Malagoli 2, Villetti 4, Raga 24.
Simmenthal 68: Iellini 16, Brumatti 8, Papetti 6, Masini 0, Fantin 14, Riminucci 2, Tillman 16, Cerioni 4, Ferracini 2.

IMMAGINI ALLEGATE

Ossola, Raga e Rusconi

Raga, Papetti, Rusconi e Tillman

Tillman e Raga