Racconti


Il "Mobilquattro Club" - Sesta puntata (L'arrivo del Dido e la fine dei tabù)

Continua il racconto di Mario Vignati, con la collaborazione di Lilù Battaini, Raffaella Ranieri e Roberto Rambaldi.

Sesta puntata (L'arrivo del Dido e la fine dei tabù)​

Non cesserà mai la nostra devozione a Dido Guerrieri, pur restando ammiratori di Sales. Capirete il perché. Alla fine del campionato 1973/74 venne completata l'operazione di ringiovanimento dei ranghi giallorossi, esiliando Fritz Nizza a Cagliari dagli amici De Rossi e Lucarelli, mentre l'ingegner Barlucchi se ne tornò in Toscana, a Siena dove in maglia Sapori Mens Sana chiuse un'onorata carriera. Da Varese arrivò la seconda tranche Robur, costituita da Claudio Guidali e Marco Veronesi, da Bologna arrivò il più anziano dei fratelli Gergati, Pierangelo, già Varese e Virtus, promozione in prima squadra per Maggiotto, Antonucci e Castellani e sulla panca....maddai Dido Guerrieri!!!! 

Noi tifosi eravamo profondamente legati al "Baron Riccardo" ed al suo assistant Petazzi, troppo signori e cultori di un basket da manuale per una squadra che però non poteva volare così alta: il Dido, già assistant per un anno alle giovanili del Simmenthal, inizialmente non ci convinceva.  

Le prime dichiarazioni sulla Gazzetta e sui Giganti del basket suonavano più o meno così: squadra che ha lavorato bene, molto bisognosa di "confessionale", per capire i problemi dell'anima e ridare fiducia.  

Inizio stagione tiepidino, prima vittoria interna molto faticosa con Udine dove Jim Mc Daniels diede non pochi problemi al nostro Chuck, ma vinta grazie alla difesa zone-press: due piccoletti a pressare sulla rimessa, un lungo in mezzo e un ala e il pivot a tenere a L.

I nostri giocatori veloci ci andavano a nozze ...comunque che fatica: perdiamo in casa Mens Sana e a Cagliari, poi iniziamo a scaldare i motori: vinciamo con la Reyer, Napoli, Rieti.....  

La domenica successiva coach Dido se la doveva vedere contro una Virtus molto "in": allenata da Dan Peterson, col mitico Tom Mc Millen accanto a Gigione Serafini e a Bertolotti, inarrivabili bocche da fuoco alimentate da Renato Albonico, ordinatissimo play già Reyer ed All'Onestà, i Virtussini, vennero asfaltati da una delle migliori performance in assoluto dell'"altra Milano": 102 -72. 

Jura, 47 punti, ridicolizza Mc Millen (24), Albonico ed Antonelli stritolati dalla zone press del Professore eseguita dalle coppie di guardie Pierangelo e Beppe Gergati, Toto Rodà e l'inossidabile Papetti.  

E alla vigilia di Natale, il primo colpazzo: battuta l’Ignis di Morse e Meneghin, con Jura che stritola Dino, mentre i varesotti ex roburini mettono i piedi in testa ai vari Ossola, Bisson e Rusconi; il nostro rientro a casa a piedi dal Palalido sotto una pioggia gelida, cantando Lotta Jura senza paura da Piazza Stuparich a via Procaccini senza soluzione di continuità è l’indelebile video mentale che scorre in me ancor oggi vivido come se fosse appena accaduto.  

Ma la libido, troppo attesa, arriva a Febbraio 1975 nel derby con l'Innocenti: sono nove anni che non ne vinciamo uno in campionato: il Dido costringe alla capitolazione Faina e i cugini dopo i supplementari..il “Cata sù” urlato da noi tifosi suonava come peana di ringraziamento al coach che ci aveva restituito il sorriso…Rubini adirato con gli arbitri mentre la partita gli sgusciava inesorabile fra le sue mani non aveva prezzo, finalmente i nostri cori di “Se-du-to, Se-du-to!” avevano la situazione più ghiotta per essere scandita beffarda. 

Anche in questo caso, il ritorno dal Palalido del nostro gruppo di tifosi fu inebriante e conobbe una doverosa sosta in un trani di via Piero Della Francesca, faceva alla domenica sera casseruole di lasagne unte e rinsecchite che però avevano il pregio di costare meno di una pizza… tutti a rievocare l’overtime e la scivolata finale a canestro di Chuck su un Bariviera impotente.

Faceva un freddo becco, e, dopo le lasagne, tutti a casa del Throat ad attendere impazienti la Domenica sportiva con l’annuncio, atteso da troppo tempo, della vittoria giallorossa nel derby milanese! Da notare…il tutti significava almeno 20 persone, "bicierìn" di sherry in mano, stipate nel soggiorno di casa Gola che ne poteva contenere a stento la metà… 

Campionato finito poi al sesto posto, dopo tranquillissima qualificazione alla poule scudetto, dove, di nuovo, cogliamo altra libidinosa vittoria ai supplementari nel derby. Jura finisce con 32 punti di media a partita. E noi finalmente convinti che la Innocenti non rappresentava più un baluardo insormontabile…   

Noi "Mobiltifosi" rialziamo la testa e, in un’intervista ai Giganti, capeggiati dalla Lella e dal Giorgio, rispediamo al mittente (Cesare Rubini, mica uno qualsiasi). Evvai, il vento girava e i cugini se ne accorgeranno l’anno successivo!!!

DIDO GUERRIERI INCONTRA IL MOBILQUATTRO CLUB ALL'ORATORIO DELLA MADONNA DI LOURDES

Una sera di novembre 1975 il Mobilquattro basket Club organizzò un incontro con Guerrieri presso l'oratorio milanese della Madonna di Lourdes (covo storico di tifosi giallorossi e di cestisti locali militanti nel Pavoni, San Pio X e Basket Clan 74), dove il Dido ci intrattenne per tutta sera con alcuni racconti su come aveva trovato i giocatori e come aveva loro riacceso la fiamma motivazionale, dopo la precedente stagione negativa, ma avendo sempre parole di sincero elogio per quanto il suo predecessore Sales gli aveva lasciato, sopratutto su Jura, definito un talento che aveva ancora voglia di migliorarsi (viaggiava a 30 punti di media a partita).  

Bella persona, alla mano, senza reticenze, consapevole del suo ruolo. Almeno 70-80 persone presenti quella sera, tutte assorte dall’ironica verve del compianto professore; davvero una memorabile serata, un misto tra basket e cultura generale! Grazie Dido!

Altri componenti del Mobilquattro club:

Giorgio e Lella: lui, storico e scatenato tifoso che ricordava Jim Morrison, barbuto e fascinoso, divenne in seguito il compagno della Lella, altra simpaticissima ragazza conosciuta fra gli spalti di piazza Stuparich, con cui poi convolò a nozze. Aveva anche un fratello più giovane, Gianluca. 

Giuseppe detto Peppuccello: un altro "affezionato" amico del Bongi e del Gola, sempre presente a tifare giallorosso e che ci accompagnò in varie trasferte. Oggi apprezzato ingegnere edile.  

Giampiero Bozzolo l’indefettibile appassionato che, unico fra tutti noi, seguì le evoluzioni giallorosso-biancazzurre sino all’abisso della C2 per oltre 40 anni…qualche mese fa la Gazzetta dello Sport gli ha dedicato un articolo sull’eterna passione per la nostra beneamata, che ancora segue da vicino in C Gold. Insieme a Francesco Calabrese, Gianpiero Graglia, la Chicca Tarella, la Tizianetta, la Carla, la Cristina Nasoni… inimitabili!

Racconto inviato e quindi riservato per il Museodelbasket-milano.it.

IMMAGINI ALLEGATE

P.Gergati, Castellani, Guerrieri, Papetti, Jura

Dido Guerrieri e Dan Peterson