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Lamperti Marco

Centonovanta centimetri, play o guardia non importa: Marco Lamperti, nato a Milano il 4 dicembre 1962, è stato un talento.
Ha cominciato a giocare nel settore giovanile dell'Olimpia all'età di dodici anni. E' coach Guglielmo Roggiani ad intravedere in lui non solo le doti atletiche, il buon tiro, la facilità di passaggio ma anche le doti di una leadership spiccata. 
Il suo gruppo fa presenza fissa alle finali nazionali giovanili, vincendo il titolo Allievi nel 1978 e Cadetti l'anno successivo, in cui Marco si guadagna la convocazione con la Nazionale Cadetti.

Già stabilmente parte del gruppo di allenamento della prima squadra, complice l'infortunio a Dino Boselli ha debuttato in serie A con il Billy di Dan Peterson il 16 ottobre 1979 nella vittoria casalinga 95-78 contro la Superga Mestre andando subito a segno con i suoi primi punti nella massima serie. Nella stagione 1980/81 disputa solo il campionato juniores ma l'anno seguente torna in pianta stabile in prima squadra e, oltre a far parte del 'Quintetto Blu' celebrato da coach Peterson, è quasi sempre a referto e si cuce sulla maglia il suo primo scudetto senior dopo la finale vinta contro Pesaro.

Nel campionato successivo confermato come cambio di D'Antoni in regia ha trovato però poche opportunità di giocare. Peterson così ha deciso di mandarlo ad Udine una stagione a farsi le ossa e dove ha messo in mostra le sue grandi potenzialità. L'esperienza udinese lo fortifica e al ritorno in Simac, rimpiazza D'Antoni infortunato e ne resta la cambio più prolifico di sempre accumulanto nel 1983/84 ben 597 minuti e 238 punti con il 42\% da due e il 71\% nei liberi. 

C'è spazio anche per il momento più brillante della sua carriera in Olimpia, ossia la finale di Coppa delle Coppe contro il Real Madrid, disputata il 14 marzo 1984 a Ostenda. I suoi 23 punti in 24 minuti (con 9/14 dal campo e 5/6 ai tiri liberi) e la sua difesa asfissiante su Corbalan, tuttavia non sono stati sufficienti alla conquista della coppa, decisa sul 82-81 da due tiri liberi del madrilista Brian Jackson negli ultimi secondi di gioco.

La più bella definizione su di lui fu scritta dal compianto Tullio Lauro nel libro 'Italian Basket '85': "E' odiato dai fotografi perchè non sta mai fermo ed è difficilissimo beccarlo, per più di una frazione di secondo, senza una smorfia."

Perso in maniera rocambolesca anche lo Scudetto 1984 nella finale contro la Virtus Bologna, nel 1984/85 il progetto-Lamperti si interruppe dopo sole sei giornate di campionato; Marco decise di smettere con il basket, dedicandosi agli studi di giurisprudenza e al football americano nei Red Devils di Como.                                                                    
Il rapporto con l'Olimpia (che in totale consta di 110 partite e 342 punti segnati) non si è più ricomposto e, per la forma, il suo curriculum annovera anche lo Scudetto e la Coppa Korac 1985, anche se nel finale che ha acceso la nuova era Olimpia, Lamperti non c'era già più.

Marco ha poi ripreso a giocare ottimamente a Forlì per una stagione e per sette a Reggio Emilia, con la promozione in A1 nel 1987/88, la retrocessione nel 1990/91 e il ritorno nella massima categoria nel suo ultimo anno reggiano nel 1992/93, sempre con una media superiore ai 10 punti.                                 
Dopo l'opaco campionato 1993-94 a Roma ha terminato la sua carriera agonistica con l'Aresium divenuto Blu Club Milano. Arrivato a dicembre nel team di coach Frates, Lamperti ha contribuito, come backup di Sorrentino e Capone, alla conquista della promozione dalla A2 alla Serie A, nello spareggio contro Cantù. 

IMMAGINI ALLEGATE

Formazione del Billy Milano stagione 1979/80. Dall'alto a sinistra: Vittorio Gallinari - CJ Kupec - Vittorio Ferracini (cap), Marco Bonamico - coach Peterson - Mike Silvester, Antonio Della Monica - Mike D'Antoni - Rinaldo Innocenti, Franco Boselli - Marco Lamperti - Dino Boselli 

Marco Lamperti ascolta i consigli di Dan Peterson e Mike D'Antoni, nella stagione 1981/82

Marco Lamperti al tiro durante un'amichevole giocata al Palasport di S.Siro nel 1983 contro la Nazionale Sovietica. Si riconoscono da sinistra Belostenny, Vittorio Gallinari e Chomicius. (foto Campeggi per gentile concessione della Famiglia Casalini) 

Formazione del Billy Olimpia Milano Campione d'Italia 1981-82: Rinaldo Innocenti, Vittorio Gallinari, John Gianelli, Vittorio Ferracini, Dino Meneghin, Antonio Della Monica, (seduti) Roberto Premier, Mike D'Antoni, coach Dan Peterson, masseur Angelo Cattaneo, Vice Franco Casalini, Franco Boselli, Marco Lamperti; in rosa ma non in foto: Pierpaolo Del Buono, Italo Pignolo, Vincenzo Sciacca (foto Scaccini per gentile concessione dell'autore)