Storia


La Nazionale femminile all'esordio olimpico

Il quinto posto conquistato dall'Italia ai Mondiali di Seoul e un gruppo ringiovanito furono il prezioso lascito di coach Claudio Vandoni al suo erede Bruno Arrigoni. Cresciuto alla Canottieri Milano con trascorsi nel settore giovanile dell'Olimpia e come vice di Sandro Gamba all'Ignis, Arrigoni nel 1979 era il tecnico di riferimento nel settore femminile; all'atto della nomina part-time aveva appena conquistato lo scudetto con la Teksid Torino di Gorlin e Sandon, bissato poi in un fantastico 1979/80 impreziosito dalla vittoria nella Coppa dei Campioni in finale (75-66) contro le bulgare del Pernik a Wittenheim.

Il nuovo c.t. esordì il 20 dicembre 1979 in un'amichevole vinta (67-62) contro la Francia proprio sul campo amico di Torino; con l'occasione (seguita a breve da altri due impegni contro Polonia e URSS a Treviso), volle provare nuove giocatrici come Nunzia Serradimigni, Grossi, Draghetti, Monti e la naturalizzata Bitu. In aprile per il Torneo Baltan di Danzica, in preparazione del Pre-Olimpico, furono richiamate anche Guzzonato, Sandon e Mabel Bocchi. Quest'ultima però ebbe problemi al ginocchio e di fatto quella del 20 aprile 1980 contro la Cecoslovacchia fu l'ultima presenza di Mabel in maglia azzurra; alla migliore giocatrice italiana degli anni '70 fu negata la possibilità di coronare la carriera con la presenza alle Olimpiadi. Perchè quel sogno fu trasformato in realtà dal gruppo di coach Arrigoni in un entusiasmante Pre-Olimpico
L'appuntamento di Varna (in Bulgaria) fu impegnativo e molto competitivo con 23 nazionali a giocarsi i cinque posti disponibili per i Giochi di Mosca 1980. Le azzurre giocarono brillantemente e in maniera encomiabile, sfruttando la verve perimetrale di Bianca Rossi, l'efficacia sottocanestro di Wanda Sandon il tutto sotto la regia di Lidia Gorlin al tempo la migliore play d'Europa. L'Italia dominò il Gruppo F sconfiggendo Romania (63-56), il quotatissimo Canada (59-57) e la Germania Ovest (62-50); nella seconda poule arrivarono le sconfitte con Cuba (55-64) e Cina (60-62) ma le vittorie con la Polonia (68-54) e soprattutto con la Bulgaria (82-81) consentirono alle azzurre di raggiungere gli spareggi per il terzo posto. Nella semifinalina prevalse la Yugoslavia, ma il capolavoro azzurro arrivò con la vittoria 60-53 con l'Ungheria (Bianca Rossi 18, Roberta Faccin 16) che consegnò il quinto pass alla squadra di Arrigoni. Le magiare furono ammesse comunque ai Giochi a causa della rinuncia per boicottaggio degli USA che avevano vinto il Pre-Olimpico in coabitazione con la Bulgaria.
L'Italia femminile fece quindi il suo debutto olimpico all'Olympiiski di Mosca il 20 luglio 1980 contro la Bulgaria. Le dodici convocate da Arrigoni furono: Chiara Guzzonato, Nunzia Serradimigni, Roberta Faccin, Lidia Gorlin, Emanuela Silimbani, Wanda Sandon, Bianca Rossi, Antonella Baistrocchi, Marinella Draghetti, Roberta Vergnano, Mariangela Piancastelli e Orietta Grossi. Lo choc della prima sconfitta (102-65) non fu in pratica mai più recuperato dalle Azzurre; di seguito arrivarono il 70-83 contro l'Ungheria, il 53-119 contro l'URSS, il 57-69 con la Jugoslavia e il 63-79 con Cuba, per un sesto posto finale con il bilancio di 0-6. La delusione non fu per la classifica ma per l'approccio mentale delle giocatrici, praticamente mai in partita in nessun incontro. Dalla debacle si salvò solo la capitana Lidia Gorlin (62 punti e 12 assist in totale con 20/26 ai liberi) con la sua 'spalla' di sempre Sandon (43 punti e 26 rimbalzi) e Bianca Rossi (48 punti totali di cui 36 nelle prime due gare).

Bruno Arrigoni restò selazionatore e preparò i successivi Europei di settembre facendo dispitare gare amichevoli contro Cina, Finlandia, Romania, Germania est, Polonia, Ungheria e Francia nelle quali provò Baldini, Caldato, Re, Passaro e Premier.
I XVII Campionati Europei si disputarono (per uno strano gioco del destino) a pochi giorni di distanza dalle Olimpiadi. La sede prescelta fu Banja Luka in Jugoslavia, dove l'Italia fu inclusa nel gruppo A con Ungheria, Polonia e Gran Bretagna. La Nazionale, in buona parte rinnovata dovette subire le 'vendette' di Ungheria (59-62) e Polonia (63-69) e fu relegata, dopo l'agevole 73-41 alle britanniche, a disputare il girone di consolazione dal 9' al 14' posto. Questa fase si concluse senza sconfitte (64-46 alla Francia, 80-44 alla Finlandia, 74-56 alla Spagna e 79-59 al Belgio) ma contro avversarie di secondo piano. I punti totali delle azzurre furono: Bianca Rossi (101), Wanda Sandon (84), Maria Baldini (67), Lidia Gorlin (43), Roberta Faccin (42), Mariangela Piancastelli (38), Ivana Caldato (34), Roberta Vergnano (29), Silvia Da Prà (20), Marina Monti (14), Stefania Passaro (12) e Maria Premier (8). 
Fu difficile un piazzamento difficile da digerire. Bruno Arrigoni resto in carica fino a fine anno e fece disputare le amichevoli contro Francia e Finlandia poi passò la mano a Vittorio Tracuzzi. Talentuoso giocatore ed estroso allenatore già c.t. della maschile nel 1952 e allenatore pluri scudettato; a 68 anni si rimise in gioco, senza lesinare sforzi e fatiche. Tracuzzi ha fatto giocare ben 22 amichevoli in Italia e all'Estero nel 1981 prima dei XVIII Campionati Europei disputati nel mese di settembre ad Ancona. La kermesse marchigiana fu un trionfo per l'Unione Sovietica che vinse tutte le sette partite con uno scarto medio di 37,4 punti compreso il 85-42 alla Polonia nella finale per l'oro. L'Italia non ebbe l'occasione di incrociare le russe ma anche questo torneo fu al di sotto delle aspettative. Il gruppo A iniziò con il promettente 73-47 alla Finlandia (Rossi 20, Ceschia 15), ma le brucianti sconfitte di un punto (59-60 con l'Olanda e 67-68 con la Jugoslavia) compromisero la classifica; dopo la vittoria con la Germania Ovest (59-53) e la sconfitta con la Polonia (77-55), la Nazionale fu ammessa alla poule per il 5'-8' posto. 26 punti di Bianca Rossi servirono solo a limitare i danni contro la Bulgaria (66-82) mentre per il settimo posto conclusivo fu necessario battere 72-66 la Romania con 19 punti di Michela Ceschia. Fu l'ultima manifestazione importante disputata da Wanda Sandon (54 punti in questi Europei) che ha condiviso questa esperienza con le veterane (Rossi, Gorlin, Piancastelli, Faccin, Vergnano, Caldato, Monti, Dapra, Baruzzo, Ceschia e Timolati) di una Nazionale che non aveva ancora dato spazio alla nuova generazione.
Vittorio Tracuzzi fu confermato e per il 1982 stabilì un intenso programma di amichevoli contro Corea del Sud, Bulgaria, Spagna, Brasile, Polonia, Jugoslavia, Cecoslovacchia, Urss, Cina e fece esordire Peruzzo, Bongini, Montelatici e altre giovani promesse. 
Nelle qualificazioni Europee a Treviso la Nazionale sconfisse facilmente Svizzera, Irlanda, Spagna, e Finlandia, ed esplose una stella di prima grandezza a livello mondiale: Catarina Pollini. La 'Zarina' aveva da poco compiuto 17 anni al suo esordio nella Nazionale Maggiore contro la Svizzera (8 punti) ma aveva già nel suo palmares lo scudetto con Vicenza del 1981/82, seguito da molti altri per una delle più illustri carriere della pallacanestro femminile italiana ed europea.
Il contributo di Pollini agli Europei di Budapest 1983 fu sostanziale per il quinto posto finale. L'avvio non fu positivo con la sconfitta 50-54 contro la Germania Ovest, ma i successi con Cecoslovacchia (74-68 con 28 di Bianca Rossi) e Svezia (72-58 con 23 di Rossi e 21 di Pollini) misero al sicuro il terzo posto nel girone nonostante i successivi ko con Bulgaria (74-85) e Unione Sovietica (53-83). Nel girone per il quinto posto, l'Italia si vendicò dell'Olanda (60-57) e sconfisse ancora la Cecoslovacchia sul filo di lana (55-54) con ancora Bianca Rossi migliore marcatrice azzurra (19 punti). Della spedizione di coach Tracuzzi fecero parte, oltre alla capitana Gorlin, Rossi e Pollini anche Fiorella Bongini, Ivana Caldato, Marinella Draghetti, Stefania Passaro, Mariella Melon, Luciana Montelatici, Valentina Peruzzo, Amalia Pomilio e Pina Tufano.  
La F.I.P. rinnovò l'incarico a Vittorio Tracuzzi per un altro biennio. L'appuntamento clou del 1984 fu il Torneo di Qualificazione alle Olimpiadi di Los Angeles che ebbe luogo a Cuba. Non fu un'esperienza esaltante per la Nazionale Italiana che fu battuto nelle due partite iniziali da Corea del Sud (67-60) e dalle padrone di casa (71-59), rendendo quindi vane le vittorie in souplesse con Messico (70-41 con 20 punti di Pollini) e Irlanda (75-45 e largo spazio alle seconde linee - Tufano 10 punti). La stagione delle Azzurre si concluse con il XV Torneo dello Stretto a Messina (nel mese di luglio) dove incontrarono Spagna, Francia, Ungheria e ci fu l'esordio di Mara Fullin e di Sofia Vinci.
Nel 1985 la Nazionale si allenò per gli Europei di Treviso incontrando Urss, Cecoslovacchia, Romania e Bulgaria nel torneo di Pelhrimov e in seguito Francia, Spagna, Canada, Polonia e Jugoslavia in altre amichevoli estive. A settembre iniziò il torneo continentale; l'Italia, inserita nel Gruppo B non riuscì a sovvertire il pronostico che vedeva favorite l'URSS e l'Ungheria. Le sovietiche rovinarono il battesimo azzurro al PalaVerde (57-57) con Uliana Semionova ancora padrona delle aree colorate, e le successive vittorie con Spagna (77-46) e Belgio (90-37) non riuscirono a preparare al meglio la sfida decisiva con l'Ungheria. Bloccate al meglio tutte le migliori realizzatrici italiane, le magiare conquistarono il secondo posto del girone e l'accesso alle semifinali con un perentorio 61-51. L'Italia, dopo aver perso anche l'inutile match con la Polonia 69-74, fu sconfitta 71-83 nella semifinale per il quinto posto dalla Jugoslavia. La chiusura però fu in bellezza con il 63-55 alla Francia in cui Pollini (20) e Trampus (14) permisero la conquista del settimo posto definitivo.

Al termine della manifestazione, l'incarico di allenatore passò nelle mani di Aldo Corno che di Tracuzzi era il primo assistente.

IMMAGINI ALLEGATE

Nazionale Italiana femminile del 1983 con allenatore Vittorio Tracuzzi

Nazionale italiana femminile del 1984

Nazionale Italiana femminile 1985. In piedi: Clementi (mass.), dr. Tranquilli, Passaro, Pirani, Pollini, Campobasso, Trampus, Tufano, Pozzi, Cerchia, Corno (vice all.), Tracuzzi ( all.). In ginocchio: Peruzzo, Padovani, Bastioni, Fullin, Marino (Ass.), Rossi, Gorlin, Montelatici, Pomicio.

Nazionale Italiana femminile del 1985 ai Campionati Europei a Treviso. Nella foto Aldo Corno, Michela Ceschia, Susanna Padovani, Valentina Peruzzo, Catarina Pollini, Monica Renge Bastiani, Pina Tufano, Mara Fullin, Graziella Trampus, Lidia Gorlin, Amalia Pomilio, Bianca Rossi e Vittorio Tracuzzi.

Logo e Mascotte dei Giochi Olimpici di Mosca 1980

Vittorio Tracuzzi (Commissario Tecnico della Nazionale Femminile)