Persone


Sorrentino Massimo

Massimo Sorrentino è nato a Milano il 15 settembre 1969 ed è forse uno degli ultimi talenti puri cresciuti nelle piccole realtà cittadine che hanno avuto una chance nel grande basket, anche se non nella propria città natale. Prodotto del settore giovanile della Pallacanestro Milano, che ha la paternità di Fabio Guidoni nella sua rinascita, Massimo Sorrentino fece parte di uno strabiliante nucleo che, senza particolari credenziali ma con un'etica lavorativa da 'serie A', vinse lo scudetto nella categoria 'Ragazzi' nel 1982/83 e bissò nella categoria 'Allievi' nel 1983/84 sempre sotto la guida di coach Fabrizio Frates e con compagni di squadra come Meier, Cipolat e Maldini. 

Convocato per la Nazionale U18, Sorrentino disputò nell'aprile 1987 il Torneo Schweitzer a Mannheim, ottenendo un sesto posto, ma poi non ebbe più altre occasioni di vestire l'Azzurro nemmeno in rappresentative sperimentali.

La Pallacanestro Milano (lontana da anni dalla realtà della Serie A) lo portò al debutto in Serie C (con il marchio 'Valvoline') ancora minorenne, convincendo la Pallacanestro Varese a fare un importante investimento su di lui. Nel 1987 Massimo esordisce ufficialmente in Serie A il 4 ottobre 1987 nella vittoria 99-82 della DiVarese contro l'Arexons Cantù. La DiVarese fu una delle protagoniste del campionato, forte di un reparto lunghi composto da Corny Thompson, Pittman e Rusconi ma collezionò solo secondi posti; chiuse al vertice la regular season, ma sprecò la 'bella' nella finale-scudetto (ricordata per l'infortunio a Meo Sacchetti) contro Pesaro. Poco prima, Varese perse la finale di Coppa Italia contro la Snaidero Caserta, sul parquet del PalAzzarita di Bolgona e infine nelle finali di Trieste del campionato juniores, la squadra di Sorrentino, dei fratelli Bulgheroni e di Stefano Rusconi venne sconfitta all'ultimo atto dalla Virtus Bologna. Sorrentino visse anche la sua prima esperienza in campo europeo giocando la Coppa Korac, in cui Varese si fermò agli ottavi di finale; nel 1988/89 il cammino si concluse ai quarti di finale con l'eliminazione in casa da parte del Partizan Belgrado. 

Nelle sue due stagioni bosine, Sorrentino giocò in Serie A solo scampoli di partita (45 minuti in nove partite nell'anno da rookie e 36 minuti in sole otto presenze nel 1988/89 con un totale di 24 punti segnati), un trend che suggerì al club varesino di far crescere Massimo (chiuso da Ferraiuolo e dalla scelta di optare su un nuovo play USA) partendo da un livello più basso: la sua destinazione fu Udine dove giocò due campionati di A2 (intervallati d'anno di militare in cui giocò in Serie B con la formazione delle Forze Armate), aumentando il suo apporto quantitativo in cabina di regia in luogo di Bettarini nella formazione friulana che schierava Terry Tyler, l'australiano Andrew Gaze e un implume Gianmarco Pozzecco, sotto la guida di coach Bosini. Dopo i 117 punti e 42 assist in 25 partite nel 1991/92, tornò a Milano ma nell'emergente Teorematour di Luigi Bergamaschi. Nel 1994/95 la compagine ex-aresina condotta da Fabrizio Frates conquistò un'emozionante promozione in A1 con un canestro allo scadere di Claudio Capone nella sfida decisiva con Cantù nella serie finale. In quella magica stagione, Sorrentino segnò 499 punti (16 nella magica gara-5 di finale) in 43 presenze, aggiungendo anche 76 recuperi, 71 assist e 161 rimbalzi a dimostrazione del suo impatto globale sul gioco. L'anno seguente fu anche l'ultimo di Sorrentino nella massima serie. Lo concluse con 32 presenze, 972 minuti e 300 punti e ma anche con l'immediato ritorno del team nella serie inferiore dopo l'infelice partenza con coach Recalcati (Arese vinse la sua prima partita - delle cinque totali di tutta la stagione - solo alla dodicesima d'andata). Dopo il 'rompete le righe' del club aresino, Sorrentino non ebbe paura di riciclarsi in serie B d'eccellenza scendendo a Ragusa: è allenato prima da Massimo Mangano e poi da Gianni Lambruschi che ne sfrutta tutte le doti offensive portandolo ad essere il top scorer della squadra con 12,7 punti a partita. Ottenuta la sua seconda promozione, portando la Virtus in A2, Sorrentino si unì alla nuova ed entusiasta realtà biellese; due stagioni nella Fila Biella con un ruolo da protagonista formando un backfield tutto energia con Muzio e Minessi, avendo le spalle coperte da super americani come Erdmann, Blair e Nolan. La sua simbiosi con coach Federico Danna (allievo a Torino di Dido Guerrieri), fu tale da permettergli ancora di esprimere il suo gioco spumeggiante, fatto di giochi a due, tiri dal centro area efficaci nonostante un equilibrio quasi sempre precario e dal palleggio creativo ma efficace. Nel primo anno, chiuso a 9.2 punti di media, Sorrentino portò Biella alla finale dei playoff di A2, persa però malamente (0-3) con la Viola Reggio Calabria, mentre nel 1999/2000 la compagine piemontese non andò oltre i quarti di finale.

Le sue tappe successive furono una piazza storica come Rieti voluto da coach Virginio Bernardi, Teramo nel 2001/02 (vincendo il titolo nazionale di Serie B) e poi il nucleo embrionale della Soresina che ha da lì iniziato la scalata verso il gotha del basket italiano. Nel primo anno arrivò fino alla finale per la promozione in A2 (con coach Simone Lottici), perdendola però contro Montecatini. Ultima esperienza in ambito professionistico di Sorrentino fu a Scafati in A2 giocando 10 partite nel 2004/05 tra ottobre e dicembre. 

A 35 anni, e con la carica in corso di vice-presidente dell'Associazione Giocatori (GIBA), Sorrentino ha iniziato la propria nuova professione in ambito cestistico diventando procuratore, senza abbandonare però il basket giocato, passando le ultime tre stagioni prima dei quarant'anni a Legnano in C1 e a Cassano Magnago.

IMMAGINI ALLEGATE

Massimo Sorrentino oggi (fonte sito massimosorrentino.com)

Massimo Sorrentino (ultimo in piedi a dx) nella Virtus Rieti del 2000/01 (fonte sito basketrieti.com)

Massimo Sorrentino nel 1994/95 con l'Aresium Blu Club promosso in Serie A1

Massimo Sorrentino (il secondo da sx nella fila in basso) in maglia Legnano Basket nella stagione 2006/07. Con il nr. 11 anche il compianto Lorenzo Alberti. (per gentile concessione della società Legnano Basket)