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Desio, l'Aurora in serie A

Il primo anno in A2 diventa  una stagione spettacolare conclusa da matricola al 5° posto, dietro soltanto a Livorno, Fortitudo Bologna, Reyer Venezia e Udine, con due americani spettacolari: John Deveraux e Mike Brown. Una delle coppie meglio assortite mai viste nel basket del Bel Paese, con la velocità e agilità del primo e la devastante potenza del secondo, affiancati dai protagonisti della promozione dalla serie B.

Insomma, la squadra del primo anno di A2 era ancora sostanzialmente quella di B, con in più i due americani e Francesco Anchisi e Claudio Polloni.

In tutti quegli anni di lunga ascesa, significativa fu la presenza a Desio di Fabio Brambilla, monzese, arrivato da Cantù nel 1978, per giocare a Desio 8 stagioni consecutive (1978/79 al 1985/86), ovvero dall'ultimo anno della Polisportiva fino al primo anno di A2.  Ala di 2 metri, Brambilla rimane il top scorer di sempre dell'Aurora Italelektra: 54 punti (18 su 21 ai liberi e 18 su 27 da due), a Padova (Kidland Padova- Aurora Italelektra 108-106), il 13 gennaio 1985. Fioccavano i punti di Fabio Brambilla… proprio nel giorno in cui cadevano i primi fiocchi della storica nevicata di quell'anno.

Durante le stagione 1985/86 l’innovazione sembra indicare un ritorno alle origini, quelle del Lanificio Targetti, con l’ingresso in società di un industriale tessile di Albiate, Pierluigi Gatti, che rileva le quote societarie dalla famiglia Bologna. E Virginio Bernardi, al suo quarto anno a Desio, centra la seconda promozione (sponsor Filanto): al termine della stagione 1986/87 è serie A1. Ottenuta con due americani eccellenti, Bruce Flowers e Guy Williams, sostenuti dalla pattuglia italiana formata da Francesco Anchisi, Renzo Bariviera, Stefano Bramati, Massimo Codevilla, Claudio Crippa, Gigio Mentasti e Giuseppe Motta…

La “prima volta in Paradiso”, però, non è fortunata, la Irge, subentrata come main sponsor alla Filanto, Desio retrocede, onorevolmente,  a 20 punti, 8 sopra Brescia e soltanto 2 sotto Napoli e Firenze… E’ ancora A2. E inizia l’altalena…

La stagione 1987/88 fu anche quella di un doloroso ricordo. Denis “Lupo” Innocentin (vedi scheda in Museo del Basket – Personaggi) che era arrivato da Cantù per essere nuova bandiera del basket desiano di eccellenza, viene aggredito dal più subdolo dei mali, lasciando il ricordo indelebile di orgoglio con una super prestazione di contenimento del cannoniere Oscar Schmidt nella trasferta di Caserta. Innocentin che dopo aver lottato come un “Lupo” ci lascerà nel 1991, a 29 anni.

Lascia Virginio Bernardi (estate 1988) arriva Dido Guerrieri, e c’è un altro nuovo ingresso: il presidente Pierluigi Gatti chiama, e con lui divide le quote di proprietà, Pieraldo Celada, che diventa procuratore generale della società. Ma il danno maggiore, forse risiede in una questione di incompatibilità che spinge Antonio Farina, per anni l’equilibratore desiano, a lasciare la società.

La squadra, comunque risorge immediatamente e nella stagione successiva (1988/89) si piazza al secondo posto in A2, dietro Reggio Calabria (allenata da Tonino Zorzi e con Dan Calwell in campo), riconquistando la A1 e disputando i playoff scudetto, incontrando negli ottavi di finale l'Olimpia Philips Milano (che poi vincerà lo scudetto) uscendone a testa altissima, con un’altra accoppiata americana strategica, formata dalla sobria essenzialità di Ben Poquette e dalle movenze feline di Chris McNealy,  e il lancio in cabina di regia di un appena ventenne Claudio Coldebella, che verrà  immediatamente dopo ceduto alla Virtus Bologna…

Dai playoff della stagione 1988/89 durante i quali Desio fece penare assai più del dovuto anche la grande Philips Milano di D’Antoni, Meneghin, McAdoo, Premier,  al profondo rosso della stagione successiva (1989/90) chiusa in A1 con zero punti. Un salto davvero mortale. Come spiegarlo? Pieraldo Celada era arrivato a Desio nell’estate del 1988, portandosi Claudio Coldebella, risultando nel contempo favorito dalla notevole rendita di posizione lasciata da Antonio Farina, che come giocatori aveva lasciato Mentasti, Pino Motta, Codevilla, Poquette, Claudio Crippa e Maurizio Trotti…

Ma poi?

Un triste ritorno in A1. Si parlava di altalena… Promossa-retrocessa-promossa… Sprofondata… Per la prima volta l’Aurora sembra aver perso le sue profonde radici desiane…

La stagione 1989/90 è, appunto, quella del record negativo, che ha come prologo il tourbillon di allenatori. Claudio Bardini, è il primo allenatore esonerato a campionato in corso nella storia del basket desiano, c’è un intermezzo di due “lezioni” di Dan Peterson, poi arriva Stefano Bizzozi, che ha come tutor dalla tribuna il santone Ratko Zeravica. Confusione…

La Irge Desio perde tutte le 30 partite di campionato, chiude a zero punti. E non solo. Tra la primavera del 1989 e l’autunno del 1990 alle 30 sconfitte in campionato se ne aggiungono anche 2 nei playoff e 8 in Coppa Italia: fanno 40 sconfitte consecutive. Amarissima legge del contrappasso, ricordando le 40 vittorie consecutive dell’Aurora Brollo tra il 1966 e il 1968.

Il 14 aprile 1990 l’Aurora Desio ha giocato la sua ultima partita in serie A1, contro la Fortitudo Arimo Bologna. E ancora non basta: lo sponsor Irge, in conseguenza della stagione fallimentare apre un “lodo arbitrale” nei confronti della società sportiva e dimezza il contributo economico.

Una mazzata, che tuttavia non uccide il basket a Desio… Ancora una scintilla di speranza veniva dal Settore giovanile, amorevolmente curato da Orazio Mariani e dal “mitico” Daniele Dell’Orto. Due mesi dopo, il 30 giugno, la squadra “cadetti” nelle Finali nazionali di San Vincenzo (Li) cedeva solo nella finalissima contro la Knorr Bologna (67-75). E’ questo il più alto risultato raggiunto dal settore giovanile dell’Aurora. L’allenatore era Fabio Vanin, con “aiuto” Alberto Martelossi, ed i trascinatori della squadra erano Alberto Brembilla e Davide Ancilotto (18 presenze in nazionale), il più forte e il più sfortunato, con la sua prematura e drammatica scomparsa, dei Celada-boys.

Ancora quattro anni in A2, fino alla fine (in gloria) della storia di Desio nel basket di eccellenza.

Quattro anni durante i quali da Desio passarono personaggi dall’illustre futuro, destinati a lasciare profonda traccia nel basket italiano ed internazionale, come Sergio Scariolo, assistente allenatore Nba (Toronto Raptors), campione d’Italia con Pesaro ma soprattutto consacrato in Spagna con 2 titoli nazionali (Real Madrid e Malaga) ed ancor più alla guida della nazionale iberica, conquistando con le Furie Rosse 1 argento e 1 bronzo olimpico, 1 oro mondiale, 3 ori, 1 argento e 1 bronzo europei. Come giocatori, invece, sono passati da Desio anche Federico Casarin e Walter De Raffaele, in futuro artefici delle glorie del periodo 2016-2020 della Reyer Venezia, con 2 scudetti e 1 Fiba Europe Cup, il primo come presidente, il secondo come allenatore.    

Nella stagione 1993/94, la Elecon Desio si classifica al secondo posto in A2, ottenendo la promozione diretta in serie A1. Un grande ritorno? Soltanto la malinconica fine. In A1 l’Aurora non giocherà più. Durante l’estate, infatti, per problemi finanziari,  Pieraldo Celada cedette i diritti di A1 a Roma…

Dovrà nascere una nuova Aurora!  

IMMAGINI ALLEGATE

Aurora Italelektra Desio stagione 1984/85

Aurora Filanto Desio stagione 1985/86: Bernardi (all.), Bramati, Brambilla, Brown, Deveraux, Beretta, Petitti (vice all.). Accosciati: Motta G., Trotti, Crippa C., Anchisi, Polloni.