Società


Mobilquattro dal 1971 al 1976

La Pallacanestro Milano venne acquistata al 50% dall’ingegner Maumary, costruttore edile e presidente della Geas campione d’Italia di pallacanestro femminile, ed al 50%  dalla Mobilquattro, quattro mobilifici brianzoli rappresentati dall’amministratore delegato Tino Caspani.

La proprietà per la stagione 1971/72 confermò alla guida tecnica Sales, che scelse Giuliano Bandini come vice allenatore. Le ristrettezze economiche non consentirono acquisti. Ai superstiti De Rossi, Nizza, Barlucchi, Giroldi e Zanetti, si aggiunsero praticamente a costo zero Lucarelli, Polzot, Masier e Papetti. Come straniero al posto di Joe Warren Isaac fu scelto Dennis Grey, ex “pro” della ABA, centro di 204  centimetri.

La squadra, formata da giocatori mossi da un grande spirito di rivalsa, superò le più rosee aspettative classificandosi al settimo posto. De Rossi, divenuto capitano, risultò primo sia nella classifica degli assist che in quella delle palle recuperate e segnò quindici punti di media a partita. La Mobilquattro in Coppa Italia si classificò sorprendentemente al terzo posto, assicurandosi il diritto di disputare la Coppa delle Coppe.

Riccardo Sales, ebbe il grande merito di scegliere come straniero per il campionato 1972/73 Chuck Jura, centro di 206 centimetri della Nebraska University.

Grey restò come straniero di Coppa delle Coppe. Alberto Petazzi fece il viceallenatore. Lucarelli e Polzot, terminato il prestito, se ne andarono e furono rimpiazzati da Molina, Florio, Pirovano e Gragnani, prelevati dal vivaio. La squadra, fu pronosticata dai giornalisti specializzati fra le maggiori candidate alla retrocessione, ma arrivò incredibilmente quarta.

Jura si dimostrò un ottimo giocatore e molto adatto al nostro campionato. Un pivot così rapido nei movimenti non si era mai visto in Italia. Chuck arrivò terzo sia nella classifica marcatori, che in quella dei rimbalzisti, segnò una media di 24 punti a partita con il 53 % di realizzazioni e fece impazzire i tifosi, con finte, schiacciate e tiri acrobatici.

De Rossi, Barlucchi e Nizza disputarono un ottimo campionato. La nota più positiva fu il diciottenne Giroldi, prodotto del settore giovanile, che segnò 300 punti. Nella Coppa delle Coppe la Mobilquattro superò nel doppio confronto gli Svizzeri del Neuchatel, i Polacchi dello Slask Wroclaw e i Cecoslovacchi dello Spartak Brno. Perse invece onorevolmente contro lo Spartak Leningrado di Alexander Belov, e immeritatamente contro la Jugoplastika.

A Spalato, infatti, l’arbitro sovietico designato, pochi minuti prima della partita, ebbe un  “malore” e venne sostituito da un arbitro Jugoslavo presente tra il pubblico. Più casalingo di così il direttore di gara non poteva essere!!!

I giocatori di Milano furono intimiditi e aggrediti. Dagli spalti piovve al centro del campo, durante il gioco, addirittura una bottiglia da litro di vetro ma gli arbitri fecero finta di non vedere.

La squadra di Sales, costruita in economia, formata da giocatori Italiani non blasonati, ma con due stranieri ben assortiti, giunse ad passo dalla finale di Coppa delle Coppe.

L’ingegner Maumary cedette il suo 50% di proprietà a Tino Caspani che acquisì il fiorente vivaio della Robur et Fides di Varese, con i soldi ottenuti dalla vendita di De Rossi.

Ancora una volta la Pallacanestro Milano attinse da un oratorio, che grazie al proficuo lavoro di Gianni Asti, fu una fucina di campioni.

Per la stagione 1973/74 Sales prelevò da Varese, Pippo Crippa, Antonio Rodà, Beppe Gergati e inserì nella rosa Claudio Antonucci, sedicenne di 204 centimetri.

La squadra partì bene, poi a causa di dissapori nello spogliatoio, subì sette sconfitte consecutive, e concluse nona. Jura diventato capitano della squadra, risultò quarto fra i marcatori, terzo nelle percentuali al tiro, primo nei rimbalzi, quinto nelle palle recuperate e secondo negli assist. Barlucchi e Giroldi, diedero un buon apporto nelle segnature. Nizza, Gergati e Rodà fornirono un soddisfacente rendimento complessivo.

In coppa Korac la squadra di Milano giocando con il solo Jura come straniero, superò i Tedeschi del Bamberg, ma dovette soccombere contro la Juventud Badalona e contro il Partizan Belgrado di Dalipagic e Kicanovic, pur conservando inviolato il Palalido.

Per il campionato 1974/75  la federazione dispose che vi fosse una regular season e poi una poule scudetto o retrocessione. Dido Guerrieri che sostituì Sales, si avvalse di Ciccio Vitti come vice e impostò la difesa a “zona pressing”. Nizza e Barlucchi furono ceduti e dalla Robur et Fides arrivarono Guidali e Veronesi. Caspani acquistò il playmaker Piero Gergati.

La Mobilquattro si classificò sesta sia nella fase preliminare che nella finale. Il solito immenso Jura arrivò terzo tra i marcatori e secondo tra i rimbalzisti.

Giuseppe Gergati, Giroldi e Guidali ebbero una media di punti/partita in doppia cifra. Piero Gergati e Antonio Rodà si alternarono in regia con profitto.

La Mobilquattro, per la prima volta in campionato, vinse il derby. Battè, infatti, l’Olimpia Milano sponsorizzata Innocenti, sia nella regular season che nella poule scudetto.

Guerrieri e l’ossatura della squadra furono riconfermati per la stagione 1975/76. Arrivò Antonio Farina, ottimo tiratore dalla distanza. Nella prima fase la Mobilquattro giunse quinto e si tolse la soddisfazione di vincere entrambi i derby contro le “scarpette rosse”, divenute nel frattempo Cinzano.

Jura, incontenibile, vinse sia la classifica marcatori, con trentacinque punti di media partita, sia quella dei  rimbalzisti. Farina si inserì benissimo e diede un grande apporto nelle segnature. Beppe Gergati, Giroldi, Guidali, Rodà e Crippa disputarono un ottimo campionato.

Nella poule scudetto la compagine di Guerieri arrivò solo settima, perché Chuck, saltò alcune partite a causa dell’intervento chirurgico per l’appendicite.

In Coppa Korac la Mobilquattro eliminò l’Hapoel Ramat Gan, ma poi, senza Chuck, fu eliminata nei quarti dal Berck, dallo Standard Liegi e dalla Jugoplastika di Spalato.

La Pallacanestro Milano vinse i derby  della Madonnina e divenne la prima squadra cittadina. L’Olimpia retrocesse in serie A2.

Terminò così in bellezza l’epoca della sponsorizzazione Mobilquattro.

IMMAGINI ALLEGATE

Dennis Grey

Geremia Giroldi

Jura in azione con la maglia della Mobilquatto

Dido Guerrieri mentre contesta una decisione arbitrale, e sullo sfondo Casalini

1971: nasce la Mobilquattro con una presentazione alla stampa alla terrazza Martini di Milano.