Persone
Roberto Bergogni: la nostra penna globetrotter
Sotto mentite spoglie (almeno agli albori) Roberto Bergogni scrive storie di pallacanestro dal 2013. La sua terra d'origine è Cremona, feudo dai grandi maestri tecnici e letterari, dai quali ha carpito anche la propensione al nomadismo cestistico; ogni telefonata è una scommessa ("ah guarda, sono in macchina per Padova (o Bologna, o Roseto, o Tortona, o chissà dove"). Assorbito in era-Covid dal Museo del Basket-Milano, collabora con la Hall of Fame Trofeo Lido delle Rose e con diverse riviste online.
Ci sono almeno quattro motivi per i quali ha deciso di iniziare a scrivere: la passione, la passione, la passione e il desiderio di trasmetterla a chi, dopo il 1891, ha avuto modo di farsi contagiare dal morbo della palla-a-spicchi. Nonostante qualcuno abbia detto che non è una malattia ma una cura, è stato ricoverato più volte al Madison Square Garden di New York, al TD Garden di Boston, al Rucker Park di Harlem, alla Naismith Hall of Fame di Springfield, al Palalido di Milano, al The Omni di Atlanta, a The Cage di Manhattan, all'Arena Quattro Palme e al PalaMaggetti di Roseto degli Abruzzi, al Forum di Assago, al PalaRadi e alla Palestra Spettacolo di Cremona, al PalaMaggiò di Caserta, al PalaEur di Roma.
Ultimamente ha scoperto la Clinica Privata del 'Canaglia Club' di Rho, ma non è ancora guarito, anzi...
E' uno dei fautori e dei motivatori della 'Biblioteca del Basket-Milano', non solo perchè già ospita i suoi libri, ma soprattutto per la divulgazione del progetto e l'opera di coinvolgimento di altre firme della pallacanestro italiana e dei campioni del passato.