Un archivio di immagini storiche rappresentative della storia del basket milanese... e non solo. Fotografie uniche trovate su internet oppure conservate dagli addetti ai lavori e messe a disposizioni del nostro sito web per tutti gli appassionati: perché certi ricordi meritano di essere condivisi.
Schede consigliate
1971: Foto polemica nei confronti dei giornalisti poiché scrivevano che Joe Isaac voleva “fare le scarpe” a Sales, Gennari e Costelli non andavano d’accordo, Giroldi era un lattante e Barlucchi troppo vecchio, Zanetti aveva in testa la matematica, Bovone dormiva in campo, Nizza aveva dubbi amletici, Zanatta era un “mangiapalloni” e De Rossi era incazzato perché voleva un aumento di stipendio. Immagine fotografica per gentile concessione di Giordano Zanetti che ringraziamo.
26 aprile 1972: il Simmenthal riceve dal sindaco di Milano Aldo Aniasi l'Ambrogino, storico riconoscimento cittadino, per la vittoria in campionato e nella Coppa delle Coppe. Si riconoscono Rubini, Bogoncelli, Brumatti, Masini, Cerioni, Kenney, il sindaco Aniasi, Iellini, Gamba, Bariviera, Cattaneo, Borlenghi, Basilio, Iacuzzo.
1947: Aldo Mairano ( presidente FIP), Eliot VanZandt ( in divisa dell’esercito americano e prossimo allenatore della Nazionale Italiana), Enrico Castelli ( ex Borletti, Olimpionico a Berlino 1936, presidente Coni) e Aldo Giordani ( giornalista, telecronista di pallacanestro e scrittore ) assistono ad una partita di pallacanestro.
Una foto storica: in primo piano con la maglia bolognese il n.11 Geminiani (di spalle) e il nr. 6 Nane Vianello (in difesa). Al tiro invece Marcello Motto. Quell'anno nel Motomorini giocava anche un altro asso che avrebbe conquistato fior di scudetti a Milano, Paolo Vittori, oltre a Gatti. Il pallone era di cuoio e la palestra Parini era un capannone con le pareti parzialmente aperte!
Art Kenney ci manda questa foto scattata immediatamente prima dei suoi due tiri liberi che sancirono la vittoria della partita Simmenthal - Ignis 1970/71 accompagnandola con questo scherzoso commento: "Flaborea si lamenta con l'arbitro Bianchi del fischio arbitrale perché - secondo lui - per essere considerato fallo dovevano menarmi in quattro ed invece solo tre varesini mi avevano assalito".